Operazione Mémoire by Giovanni Rossi

autore:Giovanni Rossi [Rossi, Giovanni]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Para Bellum
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

PRIMAVERA

L'arrivo della primavera non aveva tolto la neve da Natzweiler-Struthof. Il Mont Louise era ancora coperto da una coltre bianca, e l'aria che proveniva da nord continuava a sferzare senza sosta.

Jean Albert aveva resistito quei tre mesi, ben oltre quanto avrebbe immaginato. Oltre la metà dei suoi compagni non ce l'avevano fatta, tra cui Gérard.

Appoggiato alla finestra della baracca, Jean Albert pensava ancora a quando quella mattina aveva trovato il suo corpo esanime sulla branda. Era morto nel sonno, senza aver più saputo nulla della sua famiglia.

Non avevano potuto fargli un funerale, neanche seppellirlo, perché all'appello il suo corpo era stato portato via. La minaccia più terribile che le guardie ripetevano spesso loro era che se avessero tentato di fuggire, se fossero stati giustiziati, sui loro registri sarebbe stato scritto disperso di fianco al loro nome. Questo voleva dire che nessuno sarebbe mai riuscito a capire dove potevano trovare i loro corpi, dove andare a cercare un marito, un padre, un figlio. Una condanna al nulla.

Gérard era stato un compagno importante, si erano sempre fatti forza a vicenda e non avevano mai perso di vista il significato della vita, l'importanza di conservare una dignità anche in quel posto vittima dell'irrazionalità. Prima di entrare lì dentro, non avrebbe mai potuto immaginare che potesse esistere una tale aberrazione generata da mente d’uomo, e invece si era ritrovato precipitato in qualcosa di impossibile da pensare. Anche Gérard era stato colto completamente di sorpresa, perché nonostante le voci che arrivavano da più parti nella comunità ebraica, nessuno aveva mai dato credito a un inferno simile. Pur umiliati, non avevano mai lasciato che la spinta disumanizzate dei loro carnefici potesse prendere il sopravvento. Si erano aggrappati con le unghie e con i denti se non alla speranza, alla vita, sicuri che un domani ci sarebbe stato un futuro migliore per loro lì fuori. Adesso che Gérard se ne era andato, Jean Albert si sentiva molto più solo.

Fu con questi pensieri per la testa che quella mattina conobbe Charles-Louis Hessel. Charles era un negoziante di Clermont-Ferrand. Un ometto basso, con pochi capelli, molto magro ancor prima di entrare a Natzweiler-Struthof. Vedendolo, Jean Albert pensò che non sarebbe durato più di un paio di settimane.

Era stato scaricato da un camion che aveva portato nel campo altri prigionieri, e lui era finito dentro la baracca numero 4, quella di Jean Alberti. Si aggirava tra le brande cercandone una libera, stringendo continuamente gli occhi per cercare di mettere a fuoco, visto che aveva perso i suoi occhiali durante l'arresto.

- Piacere, sono Jean Albert - gli disse tendendogli la mano ossuta.

- Charles-Louis – rispose - Charles-Louis Hessel.

- È libera, se vuoi - Jean Albert gli indicò la branda che stava guardando.

Charles-Louis annuì e si sdraiò.

Non era la prima volta che arrivava qualcuno di nuovo a cui aveva dovuto dare il benvenuto. Non c'erano parole per spiegare quello in cui erano capitati, né per addolcire la verità. Era tutto già davanti a loro, corpi che stavano in piedi per miracolo, il

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